Che differenza c’è… tra miele e miele di melata
Le api producono miele raccogliendo due diverse sostanze nutritive: il nettare e la melata. Così nascono due diversi alimenti.
Spesso si sente parlare di miele di melata o di bosco pur non avendo ben chiara la differenza con il classico miele di nettare. Le api lavorano duramente per garantirsi sufficienti provviste di cibo e non sempre hanno a disposizione fiori e piante nettarifere dalle quali raccolgono il nettare per trasformarlo in miele.
La natura però mette a disposizione molte risorse e anche dove non si trovano facilmente fiori, come nelle zone boschive, questi operosi insetti riescono a raccogliere preziose sostanze nutritive dalla vegetazione. Dalla materia prima disponibile deriva la principale differenza tra miele di melata e miele di nettare.
Nei boschi l’attenzione delle api è rivolta alla melata, una sostanza appiccicosa e zuccherina che si forma sugli alberi, principalmente conifere come l’abete rosso, il pino, ma anche su alberi come tiglio, quercia e acero. Questa sostanza dolce è prodotta da piccoli insetti (afidi, cicaline, cocciniglie), che si nutrono di una grande quantità di linfa dagli alberi e secernono la melata, una sostanza di scarto ma ancora ricca di sostanze nutritive come zuccheri e sali minerali. Le api raccolgono la melata e la trasformano in miele grazie agli enzimi che producono. Il miele è poi lasciato maturare nei favi dell’alveare. Così nasce il miele di melata, dal sapore molto meno dolce rispetto al miele ricavato dal nettare dei fiori, e dalla ridotta quantità di zuccheri come glucosio, fruttosio e saccarosio, quindi più adatto all’alimentazione di coloro che vogliono ridurre l’apporto di zuccheri nella dieta. Se il miele di nettare è prodotto in numerose tipologie, a seconda del nettare raccolto dalle api, la produzione del miele di melata è meno ampia.
Gustando il miele di melata si percepisce un retrogusto di corteccia, una mescolanza di aromi sorprendenti che lasciano sulla lingua un sapore amaro. Questo prodotto è, come il miele di nettare, un potente antibatterico e antisettico polmonare per le vie respiratorie, adatto a calmare bronchiti, tracheiti e perfetto in caso di raffreddore o influenza. Al suo interno è poi possibile trovare polifenoli e altri antiossidanti.
Rispetto al miele di nettare, il miele di melata è ancor più ricco di sali minerali come ferro, fosforo, magnesio, manganese e potassio. Il suo colore è molto scuro, a volte tendente al nero. La consistenza è invece molto compatta e densa, anche se non cristallizza come il miele di nettare.
Gli utilizzi di questi due prodotti sono molto simili, ma il miele di melata, molto conosciuto nel centro e nord Europa e meno in Italia, e è spesso consigliato agli sportivi per le sue caratteristiche. Il miele di melata può essere utilizzato proprio come il miele di nettare come dolcificante o gustato su una fetta di pane tostato, ma per la preparazione dei dolci bisognerà considerare il suo sapore più amarognolo