La potatura
associazione no profit
cibo in salute
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autore Marco Marini
Potare significa modificare in modo artificiale la forma di un albero in modo che possa crescere meglio possibile. Se non si sa cosa si sta facendo è meglio non intervenire. La potatura è una pratica che deve sempre essere considerata nell’ambito di una gestione complessiva della pianta. La potatura è l’insieme delle pratiche agronomiche aventi lo scopo di:
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regolare, mediante opportuni tagli dei rami, il modo di vegetare, di fiorire, e di fruttificare delle piante
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ricercare l’equilibrio della pianta generalmente evitando l’alternanza che è una tendenza che alcune piante hanno per aumentare la probabilità di riprodursi
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allungare lo stadio produttivo delle piante
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favorire uno sviluppo più uniforme e razionale
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garantire una produzione più costante e qualitativamente migliore
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permettere una più economica e razionale esecuzione delle lavorazioni
Analisi:
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tipologia di pianta (sempre verde, innestata, apparato radicale, portamento)
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tipologia di suolo
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latitudine
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clima
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esposizione alla luce
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esposizione al vento
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stato di salute della piantaEquilibrio della pianta
- fruttificazione
- accrescimenti dei rami esterni (idealmente circa 40 cm)
- non i succhioni
- non i dorsali
- non le punte
- la vigoria di una pianta si valuta dalla lunghezza e sezione dei rami di un anno
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storia pregressa della pianta
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tipo di impianto
Assecondare il naturale ed equilibrato sviluppo della pianta
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ricercare l’equilibrio tra:
- gemme a fiore e gemme a legno
- troppi frutti diminuiscono la differenziazione delle gemme a fiore dell’anno successivo perchè i semi producono un ormone che favorisce l’alternanza nelle specie suscettibili
- olivo, pesco, susino, ciliegio andrebbero tagliate molte gemme a fiore
- melo e pero vanno lasciate una uguale proporzione di gemme a fiore e a legno
- in alcuni casi si può ricercare l’alternanza potando energicamente un anno solo metà frutteto e l’anno successivo l’altra metà
- necessità di vegetazione e riproduzione poichè poca o troppo chioma producono frutti piccoli e di bassa qualità
- troppi frutti diminuiscono la differenziazione delle gemme a fiore dell’anno successivo perchè i semi producono un ormone che favorisce l’alternanza nelle specie suscettibili
- apparato radicale e chioma
- gemme a fiore e gemme a legno
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eguale dimensione dei fruttila ricerca della luce da parte dei rami perchè i rametti senza luce si defogliano, non si differenziano le gemme, non fanno fiori oppure i fiori non allegano
- il sottomisura sfrutta la pianta
- diradare altrimenti il picciolo corto provoca la caduta anticipata del frutto
- non alterare troppo lo scheletro della pianta con potature troppo energiche
- prevenire l’invecchiamento con potutature mirate e leggere
Potatura di allevamento
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creare l’impalcatura a vaso policonicomantenimento della forma ogni anno con potature invernali ed estive, bisogna stare attenti a non potare drasticamente, al limite ogni tanto si fa un taglio di ritorno
- le branche nei primi 3 anni vanno messe a 45 gradi per favorire un equilibrata illuminazione
- ha l’incoveniente che nell’olivo stimola una grande produzione di polloni centrali a causa del comportamente di base cespuglioso dell’olivo.
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maggiore è la vigoria di una pianta e meno bisogna potare altrimenti l’anno successivo si genera molta più vegetazione rispetto ai frutti
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Vanno lasciati più centri produttivi nelle piante vigorose e meno centri produttivi nelle piante meno vigorose
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i tagli di ritorno vanno fatti sulle branche acrotone (cioè verticali) in corrispondenza di qualche brindillo debole e possibilmente orizzontale in modo che non cresca più verso l’alto
Tipi di potatura
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di allevamento o formazione, adegua la forma fino alla fruttificazione
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di produzione, regola la produzione
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ringiovanimento, rallenta l’invecchiamento eliminando le parti malate e secche
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riforma, cambia la forma di allevamento (sconsigliata)
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trapianto, asporta le radici malate nel trapianto
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risanamento, limitare la secchezza della pianta
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secca o invernale, tra febbraio e marzo
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verde o estiva, a fine primavera inizio estate (pesco e vite)
Potatura secca
Nella potatura, che andrà eseguita durante il riposo vegetativo (potatura secca) fino all’inizio del germoglio, i rami dovranno essere sempre spuntati tenendo conto che nelle ultime gemme a legno sorgeranno nuovi rami.
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asportazione dei rami secchi, in ombra o sottili già abbandonati dalla pianta
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attenzione a non asportare le punte dei coni
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diradare pochissimo in alto, di più in basso
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accorciare con tagli di ritorno
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diradare i rami a frutto in modo da garantire che ogni ramo possa nutrire e sorreggere i frutti
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non potare durante le gelate
Potatura verde
Durante il periodo estivo si può eseguire la potatura verde (generalmente luglio) al fine di aumentare l’arieggiamento della chioma e favorire la penetrazione della luce. La potatura estiva serve anche per limitare lo spreco di risorse su rami infruttiferi prima della raccolta autunnale ed evitare di tagliare poi i succhioni in inverno che produrrebbero in quel periodo molti ricacci laterali.
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spollonatura
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scacchiatura
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cimatura
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inclinazione con distanziali
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piegatura
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curvatura
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incisioni
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diradamento frutti
Il taglio
Il taglio si dice lungo se è più vicino all’apice del ramo, corto se è più vicino alla base del ramo. Bisogna tagliare con la base delle lame e non con la punta delle forbici. Il taglio deve essere netto altrimenti va rifilato. Il taglio va effettuato a 45 gradi, 6-7 mm sopra la gemma con l’inclinazione in modo tale che l’acqua defluisca da parte opposta al lato gemmato. Quando l’operazione ha per scopo di provocare un nuovo sviluppo bisogna tagliare sopra una gemma orientata nella direzione che si vuol far prendere al nuovo ramo. Ramoscelli e rami superflui devono essere tagliati alla base, cioè al loro punto di attacco ad altri rami o al fusto. Il taglio stimola le gemme dormienti vicine al taglio. Non bisogna lasciare monconi altrimenti la pianta non cicatrizza.
Influenza della luna
Esperimenti hanno dimostrato che le superstizionidei contadini riguardo all’influenza della luna sulla efficacia della potatura avevano un fondamento di verità. Il proverbio dice: luna calante gobba a levante, luna crescente gobba a ponente. Bisogna operare sempre nella fase di luna calante (con gobba a levante) per avere migliori risultati sulla fruttificazione. Posizione odierna della luna.
Riconoscimento organi fruttiferi
Ogni specie ha i suoi particolari tipi di gemme. Va conosciuta la pianta e come e su quali gemme e rametti fruttifica o fruttificherà nei prossimi anni per non rischiare di tagliare ciò che fruttificherebbe successivamente.
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pollone, ricaccio generato da una radice o dal colletto del basale del fusto senza apparente utilità, da potare in estate
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succhione, ricaccio vigoroso, liscio e ascendente generato sul fusto o su una branca da potare in estate, altrimenti in inverno tagliare alla base e poi in estate agire sui succhioni emessi lateralmente oppure in inverno agire speronando, curvando e incidendo per favorire una più rapida messa in produzione del ramo
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brindillo, rametto sottile di circa un anno di età presente sia nelle pomacee che nelle drupacee lungo fino a 30 cm massimo coronato da sull’apice una gemma che si può differenziare a frutto. Le gemme laterali in genere sono a legno nelle pomacee, nel susino anche a fiore
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dardo, rametto corto (2-3 cm) che si può trasformare in lamburda, presente sia nelle pomacee che nelle drupacee in forma spinosa, fiorifera e vegetativa
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zampa di gallina, formazione di borsa, dardi e brindilli originati dalla borsa stessa tipica delle pomacee, vanno sempre eliminate perchè sono già sfruttate
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ramo misto, ramo più lungo del brindillo (50-60cm) che porta entrambe le gemme (a legno e a fiore) raggruppate a 3, 2 o singole (in questo caso quasi sempre a legno) e brindilli e lamburde
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lamburda, si trova nelle pomacee e somiglia parecchio al dardo da cui di solito è originata, è un rametto corto a frutto fondamentale. La lamburda fiorifera si presenta come un’unica gemma terminale mista circondata da foglie. Si trasforma in borsa dopo aver fruttificato. Nei rari casi in cui è più sfinata o non ha gemme laterali gonfie allora è a legno.
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borsa, ramo misto di 2-3 cm di tre anni d’età che è il risultato dell’ingrossamento nelle pomacee della base dell’asse dell’infiorescenza per l’accumulo di sostanze nutritive e la formazione del tessuto di sostegno del frutto, la borsa continua a trasformarsi per l’emissione di nuovi dardi e brindilli e acquista la carettistica forma a zampa di gallina
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mazzetti di maggio, sono dei ramettini molto corti sui rami di due anni almeno, mai su rami di un anno, che portano 6-7 gemme a fiore, di cui una al centro a legno che permette la formazione di un nuovo mazzetto di maggio per il prossimo maggio, in grado quindi di perpetuarsi anche per molti anni. Più il legno è vecchio e più i mazzetti di maggio sono lunghi poiche si autorinnovano ogni anno.
differenti formazioni gemmarie: 1. brindillo, 2. dardo, 3. borsa, 4. lamburda, 5. succhioni
In genere da un dardo (2) l’anno successivo si può formare una lamburda (4) da cui poi gemmerà un frutto e quindi una borsa (3) dalla quale rigemmerà una zampa di gallina
Il fico
Il fico non ha bisogno di potature ma solo di una regolazione, diradando le branche che tendono ad andare o troppo verso l’alto o verso il basso
Drupacee
Ne fanno parte il pesco, il susino, l’albicocco, ilmandorlo e il ciliegio. Pur con differenze di specie in specie, le drupacee hanno gemme specializzate,non hanno gemme miste e producono sostanzialmente tre tipi di rami fruttiferi:
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i brindilli dell’anno precedente, le cui gemme apicali si differenziano a fiore (pesco, susino)
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i rami misti (ciliegio, susino)
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i mazzetti di maggio (albicocco, ciliegio, susino)
In generale le drupacee fruttificano sui brindilli e rami misti dell’anno precedente oppure sui mazzetti di maggio, con differenze, secondo la specie o la cultivar.
Il pesco produce quasi esclusivamente sui rami misti di un anno di media vigoria. Richiede potature anche drastiche di anche il 70% dei rami misti o troppo deboli o troppo vigorosi. Bisogna diradare alcuni brindilli e rami misti nuovi che nell’anno successivo potrebbero poi risultare troppi. Possono essere necessari accorciamenti con tagli di ritorno, in funzione della vigoria dei rami. Siccome il pesco fruttifica sui rami misti del secondo anno bisogna lasciare due o tre rami misti per branchetta, eliminando anche i rami deboli e quelli troppo vigorosi pieni di rametti anticipati speronando quasi alla base per lasciare un paio di gemme in basso da cui emeterrà il prossimo anno alcuni nuovi rami misti per i prossimi anni. Spesso le gemme non si schiudono e degenerano per cui se non lasciassimo uno sperone ogni tanto rischieremmo che non ci sia la possibilità di fare tagli di ritorno in futuro.
L’albicocco, il susino e il ciliegio vanno potati in modo più leggero rispetto al pesco e produce:
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sui rami misti (mandorlo, ciliegio, albicocco) vanno potate similarmente ai ciliegi che producono sui dardi
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sui brindilli che hanno gemme a fiore anche lateralmente e sulla corona e vanno potate similarmente al pesco
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sui mazzetti di maggio (come alcune susine cino-giapponesi) e vanno potate similarmente all’albicocco
vanno rinnovate le branche che tendono a esaurirsi e riportare quelle che tendono ad andare verso l’alto o prendere il sopravvento e quelle intricate (soprattutto per l’albicocco che cresce molto disordinatamente). Il ciliegio va potato dopo la raccolta perchè sui tagli si possono sviluppare dei gommosi che attraggono funghi.
Pomacee
Appartengono alle Pomacee le seguenti specie:melo, pero, cotogno, nespolo comune. Le gemme delle pomacee possono essere miste. Le formazioni fruttifere riconducibili alle pomacee sono polloni, succhioni, brindilli, dardi, zampe di pollo, rami misti, lamburde e borse.
Nel caso del melo un brindillo lungo 20 cm con gemme laterali a legno che termina con una gemma a fiore produrrà una o due mele in cima nutrite dalle foglie laterali quindi quella mela sarà eccezionale, quindi i brindilli nuovi non vanno tagliati nel melo. In genere si tagliano alla base i brindilli vecchi di un anno che hanno già fruttificato se alla base hanno un brindillo nuovo. I rami già sfruttati si notano dalla borsa. Ogni volta che un brindillo fruttifica fa alla bese una borsa. Le gemme miste possono differenziarsi all’ultimo fruttificando o lignificando. In genere le gemme laterali dei brindilli del melo sono sempre tutte a legno. I brindilli non vanno mai cimati o speronati perchè hanno l’apice coronato da una gemma che si differenzierà a frutto. Spesso bisogna piegare i rami troppo acrotoni. Se un ramo è molto vigoroso e verticale potrebbe risultare difficile piegarlo allora si possono praticare una serie di incisioni distanziate di un cm profonde per metà diamentro che indeboliranno la branca e consentiranno di piegarla cicratizzando le ferite che combaceranno e venendo a contatto perfetto a causa della curvatura di piega. Ogni ramo deve avere il suo spazio. Rami troppo pieni di lamburde vanno raccorciati in corrispondenza di una lamburda debole. I diradamenti vanno fatti sui dorsali e gli incroci o quelli ombreggiati.
Il pero, come il melo, fruttifica su lamburde e brindilli e va gestito allo stesso modo
Riassunto
Drupacee
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hanno solo gemme specializzate
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producono sui mazzetti di maggio, brindilli e rami misti di due anni, i rami dell’anno non portano frutti
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i brindilli hanno gemme laterali a fiore
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il pesco va potato a fondo eliminando il 50-70% dei rami misti troppo deboli e troppo vigorosi, speronando lasciando solo due gemme
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mai cimare un ramo misto nel pesco
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eliminare i rametti anticipati nel pesco
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susino, albicocco e ciliegio vanno potati leggermente accorciando le altezze con tagli di ritorno, districando e rinnovando
Pomacee
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hanno gemme miste
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producono sui brindilli, le lamburde, le borse e le zampe di gallo
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i brindilli hanno gemme laterali a legno, mai speronarli
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rinnovare i brindilli vecchi di un anno (hanno le borse basali), lasciare i brindilli nuovi
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raccorciare i rami troppo pieni di lamburde in corrispondenza di una lamburda debole